Migliorare l’efficienza dell’alimentazione dei broiler .
Il miglioramento dell’efficienza dell’alimentazione è di solito associato con un miglioramento della redditività. La maggior parte delle misure per migliorare questo avviene attraverso il giusto equilibrio tra energia e amminoacidi, e/o il miglioramento della digeribilità del mangime. Il tasso di efficienza dell’alimentazione però può essere migliorato anche con altri metodi. Ecco, quindi alcuni suggerimenti per garantire ai broilers il massimo dai loro mangimi.
Nei mangimi le muffe consumano preziose sostanze nutritive e producono micotossine. Un mangime ammuffito non è solo sgradevole, ma anche tossico. L’aggiunta di un legante per le micotossine e di un inibitore della muffa al mangime è senz’altro consigliabile ma non sufficiente
I silos rappresentano in allevamento un fattore di rischio, anche se è apparentemente pulito esistono dei punti specifici che possono fungere da ricettacolo per le muffe e poi essere fonte di inquinamento. E’ per questo che i silos devono essere ispezionati e puliti a fondo periodicamente.
Anche il sistema di distribuzione del mangime può incidere sugli sprechi. Gli alimentatori dovrebbero essere gestiti, puliti, posizionati, distribuiti in modo tale che l’accesso da parte degli uccelli non sia né noioso, né difficile. Fondamentale è il livello del mangime nella mangiatoia, passata la prima settimana di vita in cui la mangiatoia va tenuta piena per “educare” il pulcino a trovare il cibo, nelle fasi successive il livello deve essere portato a circa 1/3, così da limitare gli sprechi. Un fattore che migliora notevolmente l’efficienza dei mangimi è il corretto posizionamento degli abbeveratoi vicino alle mangiatoie, ma non così tanto da mettere a rischio la qualità del mangime inumidendolo.
Un programma di illuminazione costante (ad esempio 23 ore di luce e 1 di buio) non è la migliore soluzione in termini di digeribilità dei mangimi. Con questo regime, infatti, gli uccelli tendono a mangiare in eccesso, incrementando così il tasso di assunzione del mangime. Inoltre la normativa sul welfare prevede che nei nostri allevamenti siano attuate almeno 6 ore di buio al giorno. Una pausa di tale durata non inficia le prestazioni degli animali, ma anzi, ne migliora salute e performances. Sarà poi da valutare se tale periodo di buio possa venire assegnato in modo continuativo o in maniera intermittente.
L’efficienza dell’alimentazione tende a decrescere con l’età gli uccelli. Ciò è dovuto principalmente alla maggiore massa corporea raggiunta che richiede più energia e amminoacidi. Tenere gli animali in allevamento troppo a lungo non è economicamente conveniente.
Un’altra osservazione ovvia è che gli uccelli malati non crescono, e se non crescono, l’efficienza dell’alimentazione non è mai ideale. Gli uccelli affetti da malattie cliniche o subcliniche non mangiano quanto quelli in buona salute e comunque la loro efficienza alimentare è minore. Le malattie subcliniche in particolare sono i peggiori “ladri” in termini di efficienza dell’alimentazione, se non altro perché spesso passano inosservate. Al contrario, animali sani, e in particolare con un sistema digestivo sano, utilizzeranno i nutrienti del mangime nel migliori dei modi.
Fonte: WattAgNet e Servizio Tecnico Avizoo