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News - Il ruolo dell’alimentazione precoce sulle prestazioni del pollame.

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Il prossimo grande passo avanti della nutrizione avicola, sarà l’alimentazione in-ovo e l’imprinting comportamentale delle diete personalizzate dei primi giorni di vita.

Sfruttare al meglio il potenziale genetico del broiler significa infatti ripensare il ruolo dell’incubazione. Ne è convinto Peter Ferket, professore dell’Università di Stato del Nord Carolina, secondo il quale l’alimentazione in-ovo e l’alimentazione precoce al momento della schiusa saranno aspetti fondamentali per mantenere tassi di crescita costanti in modo sostenibile.

Parlando alla recente conferenza ESPN, Ferket ha affermato che tutta l’industria sta lottando per tenere il passo con il progresso genetico.La genetica sta cambiando il campo di gioco, non possiamo negarlo. Ma è l’espressione del potenziale genetico che sta realmente guidando sia le prestazioni che i profitti. Dobbiamo considerare che gli avicoli hanno proprietà uniche, spesso sconosciute. La nutrizione e la gestione riescono a mala pena a mantenere il passo della genetica, ma è il momento di colmare questa distanza“.

Ferket ha spiegato che, considerando la velocità con cui migliora la genetica degli avicoli, sarebbe possibile raggiungere un tasso di conversione dei mangimi vicino a 1:1, affermando inoltre che i primi giorni di vita dei broiler sono quelli in cui è possibile influenzare, nel migliore dei modi, le loro future prestazioni e, attraverso una nutrizione mirata, “programmare” la digestione per tutto il resto della loro vita.

L’alimentazione in-ovo, con un profilo nutrizionale delle premiscele geneticamente corrispondente alle esigenze dei pulcini, è una tecnologia che dimostra un grande potenziale. Il team di ricerca di Ferket ha utilizzato tecniche nutrigenomiche per mappare il metabolismo nel momento in cui viene preso il liquido amniotico, e ha progettato un pre-mix comprendente ingredienti energetici, vitaminici e minerali traccia, a beneficio dello sviluppo degli avicoli.

L’alimentazione in-ovo offre una migliore crescita dei villi nelle fasi iniziali di vita, e migliora la deposizione del glicogeno nel fegato, dando ai pulcini più energia durante la schiusa e nelle prime ore della vita. Successivamente, migliora il peso corporeo medio e inizia lo sviluppo scheletrico.

Cambia anche il loro comportamento dato che, subito dopo la schiusa, i pulcini alimentati in-ovo sono più attivi, curiosi e mangiano di più“. Di conseguenza, la resa della carne del petto, i tassi di crescita e la conversione dei mangimi possono essere migliorati.

Un’altra area di ricerca su cui ha lavorato Ferket è la “programmazione” della digestione dei broiler, condizionando la dieta somministrata pochi giorni prima e dopo la schiusa. L’imprinting nutrizionale è quella pratica che attribuisce i tratti di produzione ai pulcini influenzando l’espressione dei geni.

La capacità dei pulcini di utilizzare i minerali o l’energia nutrizionale, così come la loro tolleranza a stress immunologici, ambientali o ossidativi, possono essere influenzati da una dieta precoce. Lo prova uno studio in cui i pulcini sono stati nutriti con una dieta a basso contenuto di calcio e fosforo nelle prime 90 ore dopo la schiusa. A 32 giorni, i broiler sono più facilmente in grado di assorbire le sostanze nutritive e, grazie ad una ricerca successiva, è stato scoperto che sono condizionati in modo da essere più tolleranti nei confronti di diete con carenza di minerali.

I pulcini che sono stati alimentati con una adeguata dieta di condizionamento, seguita da una dieta complementare per la crescita e la finitura, hanno migliorato le prestazioni di crescita e l’efficienza dei mangimi“.

Ma somministrare una dieta di questo tipo può essere una sfida con le attuali strutture di incubazione: “Gli impianti di incubazione del futuro saranno luoghi in cui non ci si limiterà semplicemente a fare schiudere le uova e a vaccinare i pulcini. Ma saranno il posto in cui i pulcini verranno influenzati per tollerare meglio le sfide della vita e programmati per raggiungere un’efficienza ottimale dell’alimentazione”.

Fonte Poultry World

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